Nell’era digitale della comunicazione, la trasparenza e la libertà di espressione sono pilastri fondamentali della democrazia. Tuttavia, queste fondamenta possono essere minacciate quando la verità si scontra con gli interessi politici. È proprio questo il caso recente che ha scosso il programma televisivo “Scacco Matto”, condotto da Gerardo Jr Maccauro e trasmesso sulla piattaforma streaming RTV di Valerio Riccobono.

Nell’episodio registrato mercoledì 24 aprile,
Gerardo Jr Maccauro ha intervistato l’eurodeputato del Partito Democratico, Paolo De Castro, protagonista del documentario investigativo “Food For Profit”, curato dalla giornalista Giulia Innocenzi. Tuttavia, l’intervista ha preso una svolta inaspettata quando il conduttore ha sollevato domande sul contenuto del documentario.

La tensione è salita quando De Castro, visibilmente alterato, ha abbandonato l’intervista dopo pochi minuti, rifiutandosi di rispondere alle domande poste. La reazione dell’eurodeputato potrebbe essere stata alimentata dal confronto diretto con le accuse o le questioni sensibili sollevate dal documentario, il quale potrebbe aver toccato nervi scoperti nel mondo della politica.

La situazione è poi diventata ancor più intensa quando l’addetta stampa di De Castro ha minacciato azioni legali contro il direttore Riccobono e il conduttore Maccauro nel caso in cui l’intervista venisse trasmessa integralmente. Questa minaccia di censura ha posto una seria sfida alla libertà di stampa e alla volontà di condividere informazioni di interesse pubblico.

Tuttavia, anziché piegarsi alla pressione e alla minaccia di censura, il direttore e il conduttore di “Scacco Matto” hanno scelto di combattere per il principio della libertà di espressione e di informazione. Hanno annunciato coraggiosamente che l’intervista è stata trasmessa integralmente domenica 28 alle 21:05 su RTV.

Questa decisione non è solo un atto di resistenza contro la censura, ma anche un impegno a difendere il diritto del pubblico di essere informato su questioni di rilevanza politica e sociale. La trasmissione dell’intervista rappresenta un passo importante verso la trasparenza e la responsabilità nella politica, consentendo al pubblico di trarre le proprie conclusioni in modo informato.

In un’epoca in cui la disinformazione e la manipolazione dei media sono sempre presenti, è essenziale che i giornalisti e i media rimangano fedeli al loro ruolo di custodi della verità e della democrazia. L’episodio di “Scacco Matto” è un chiaro esempio di questa determinazione a non piegarsi alle pressioni politiche e a perseguire la verità, nonostante le sfide e le minacce.

 

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Scacco Matto 24°

I due ragazzi civitavecchiesi passano il turno e torneranno in TV tra due settimane per la seconda fase

Grande emozione per i tanti giovani musicisti del litorale a nord della capitale che, conoscendoli, ieri sera si sono identificati nei civitavecchiesi Alessandro Orfini e Valerio Imperiale.

Infatti i due componenti del gruppo de I Manifesto hanno esordito sul palco dell’Allianz Cloud ieri sera, e ovviamente su Sky Uno, portando il loro brano inedito “Zecca”.

Una provocazione che strizza l’occhio ai movimenti politici studenteschi ma che, ci tiene a sottolinearlo l’autore Alessandro Orfini, in realtà è una storia d’amore nata in un ambiente che esiste veramente.

Ovviamente sui Social si sono scatenati tanti estimatori e, com’è giusto che sia, anche tanti critici.

il link del video su Facebook

questo il link di “Zecca” in versione completa: https://spotify.link/A6DAjQdiiDb

Entusiasti tre dei quattro giudici, Ambra Angiolini, Morgan e Dargen D’Amico, che durante l’esecuzione, già cantavano il ritornello. Contrario il solo Fedez che ha detto “NO” motivando con un “già sentito negli anni ’70”.

Comunque i tre “SI” sono bastati per passare il turno e tra quindici giorni I Manifesto torneranno in prima serata su Sky proponendo un altro brano. Ovviamente noi seguiremo le gesta di questi ragazzi che, autoproducendosi, sono arrivati ad una ribalta nazionale.

C’è chi ha pagato 2 euro per farsi scaldare al microonde il biberon del latte per un neonato. Chi ne ha dovuti dare 6 per far sporzionare la torta di compleanno. A Porto Cervo per 2 caffè e 2 bottigliette d’acqua hanno chiesto 60 euro. E attenzione anche a condividere le ordinazioni: un piattino in più può costare fino a 2 euro. L’estate 2023 è all’insegna dello scontrino pazzo con cifre aggiuntive che, a detta dei clienti, non vengono mostrate. Sono molti i casi denunciati quest’anno tra bar e ristoranti da nord a sud Italia.

Scontrini pazzi, gli ultimi casi

A Gera Lario, un paese di mille abitanti sul lago di Como, un bar ha emesso uno scontrino che ha fatto davvero discutere. Nella ricevuta, infatti appare una dicitura choc: il gestore ha chiesto 2 euro al cliente per aver tagliato a metà un toast. Di tutta risposta in una pizzeria ad Alba, la piccola città del Piemonte, i turisti chiedono due cucchiai per assaggiare il dolce (una crema catalana da 5 euro) e nello scontrino trovano un sovraprezzo di 1.50. Cena da 845 euro in un chiosco a Maranello per gnocco e tigelle. In tutto, i clienti erano in 13: quindi 65 euro a testa. In un bar di Eraclea (Venezia), Arianna va a prendere un caffè e chiede anche un bicchiere d’acqua. L’acqua del Sindaco ha un prezzo, ben 0.20 centesimi. Le segnalazioni nell’estate 2023 degli scontrini pazzi sono davvero tante.

La denuncia di due turisti all’associazione dei consumatori

In queste ore si legge la storia di due turisti di Firenze in vacanza in un villaggio di San Teodoro in Sardegna si sono rivolti all’associazione dei consumatori dopo essersi visti arrivare un conto da 18 euro per due panini al salame e due caffè, peraltro senza scontrino, consumati in un chiosco sulla spiaggia.  Nel mirino oltre al prezzo anche la mancata consegna dello scontrino. A questo si aggiungono anche gli esercenti che si rifiutano, a olte, di accettare il pagamento con carta di credito e bancomat, mentre sarebbero obbligati a farlo.