Lasciato Indietro al Fontanone del Gianicolo: Riccardo Ferrero e Dino Tropea
celebrano resilienza, letteratura e impegno sociale tra arte e memoria

Il 26 settembre 2025 al tramonto romano, la voce antica del Gianicolo e la maestosa
Fontana dell’Acqua Paola hanno fatto da cornice a un evento che ha unito letteratura,
memoria e impegno sociale. Qui, davanti a uno dei simboli eterni della città, Dino Tropea ha
presentato il suo libro Lasciato Indietro: Un Tributo alla Forza della Resilienza di Fronte
alle avversità, già insignito della menzione speciale a Casa Sanremo Writers 2025 (RAI
Cultura). Non una semplice autobiografia, ma un vero manifesto culturale e umano, capace
di parlare a più generazioni. La serata è stata calorosa e intensa: amici di sempre,
sostenitori storici e nuovi lettori si sono ritrovati insieme in un abbraccio collettivo che
qualcuno, dal pubblico, ha definito:

“l’onda di Lasciato Indietro. Un’onda che cresce, fino a diventare movimento. L’autore
spesso ironizza con questo gioco di parole: L’asciato Indietro? Si, ma sempre in movimento.”

Un libro che diventa voce collettiva, nato dal racconto intimo di un’infanzia segnata da
abbandoni e ferite, si trasforma in un’opera corale che mette al centro i diritti dei minori,
l’educazione come strumento di emancipazione, il contrasto a bullismo e alienazione
parentale, la tutela della salute psicofisica (in particolare quella mentale) e il diritto a una
sanità pubblica che non lasci indietro nessuno. Il testo affronta anche burocrazia come
potere, sicurezza sociale e giustizia, fino a proporre una separazione consapevole e civile
regolata da contratti prematrimoniali, in linea con la sentenza della Cassazione n. 20415
del 21 luglio 2025. Questi capisaldi, intrecciati alla narrazione autobiografica, trasformano il
dolore in proposta collettiva e indicano una direzione per un futuro più equo. La scrittura
diretta di Tropea mette al centro resilienza e rinascita, mostrando come dal dolore possa
nascere forza.Particolarmente toccante è stato il ricordo del professor Agostino Bruzzone,
autore della prefazione e recentemente scomparso: un momento silenzioso, condiviso con
commozione, che ha legato il mondo accademico alla comunità presente. Gli ospiti e la
coralità degli interventi.

A condurre la serata è stato Riccardo Ferrero, regista e sceneggiatore, che ha saputo
trasformare la presentazione in un racconto collettivo. Con Tropea ha condiviso non solo
un’affinità umana, ma anche il parallelo sorprendente tra cinema e vita militare, due mondi
diversi ma uniti da disciplina, ruoli e responsabilità.
Accanto a lui l’attrice e autrice Paola Lorenzoni ha dato voce a pagine intense del libro,
leggendo poesie come Ad Onda, dedicata alla figlia, e Catania, omaggio alla città
natale, insieme a brani tratti da Lasciato Indietro e Lasciare Andare. Le sue
interpretazioni hanno reso palpabile il cuore del testo, sospeso tra memoria e distacco,
dolore e rinascita.

La giornalista e amica dell’autore Viviana Normando ha scelto invece La storia si ripete,
un viaggio che dalla preistoria giunge fino ai conflitti moderni. La sua lettura ha fatto
emergere la ciclicità della violenza, ricordando come oggi la guerra si combatta per le stesse
ragioni per cui i Neanderthal furono soppressi: dominio, risorse e paura dell’altro.
Un’amara verità che ha lasciato nel pubblico un interrogativo attuale:
“l’umanità è pronta a non essere ancora una volta lasciata indietro?”

Il musicista Nicola Buffa e l’attore emergente Emanuele Vincenzo Ferrara hanno portato
la loro presenza artistica, offrendo respiro trasversale e rafforzando il legame tra parola,
suono e scena, segno di come l’opera di Tropea sappia dialogare con linguaggi diversi.
La dottoressa Imma Savarese, pediatra e neonatologa del Bambino Gesù, compagna di
vita di Tropea e prima lettrice del libro, ha condiviso l’emozione di ritrovarsi co-protagonista
della storia. Ha raccontato come tra le pagine abbia riconosciuto parti intime del suo amato e
come la cura, nella vita come in medicina, sia sempre un gesto d’amore che accompagna
fragilità e rinascite.

La psicologa Sonia Buscemi, amica di lunga data, ha definito Lasciato Indietro “un
saggio psicologico travestito da autobiografia”. Ha spiegato come la scrittura sappia
trasformare la ruminazione del dolore in parola liberata, rivelando la funzione catartica che fa
del libro non solo testimonianza, ma anche strumento di guarigione collettiva.

La partecipazione dell’amico Generale Pietro Barbera, rappresentante della Pro Loco di
Focene, ha suggellato il legame tra letteratura e territorio. Così come la presenza di Padri
in Movimento, associazione che promuove la bigenitorialità, a ribadire che il libro non è solo
testimonianza ma anche proposta concreta.

Grazie al contributo dell’Associazione Il Posto delle Fragole e del progetto Cadenze
Letterarie, la serata ha unito teatro, musica, psicologia e impegno sociale in un unico
percorso.

Le immagini della serata, firmate dal fotografo delle celebrità Giancarlo Fiori, amico di
Mondo Spettacolo, hanno fissato l’anima dell’evento. Insieme ai giornalisti presenti, tra cui
Massimiliano Baglioni e Gabriele Steri, i suoi scatti sono diventati autentici testimonial di
Lasciato Indietro.

Lasciato Indietro non è più soltanto un libro. È un’esperienza che diventa comunità, un’onda
che raccoglie voci diverse e le trasforma in messaggio universale: non lasciare nessuno
indietro.

Dino Tropea

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